Viviamo in un’epoca di scambio di ruoli, travestitismi, alleati che diventano leader dell’opposizione; siamo sempre in bilico fra l’essere e l’apparire: quello che è mi è capitato oggi non fa eccezione.
Volevo semplicemente aggiornare il mio VPS basato per l’appunto su CentOS e mi sono imbattuto in uno strano errore di Yum:
File "/usr/bin/yum", line 28, in import yummain File "/usr/share/yum-cli/yummain.py", line 31, in from yum.i18n import to_unicode ImportError: cannot import name to_unicode
Persino il comando yum clean all, invocato nelle poche significative pagine che sono saltate fuori dalla ricerca, riportava lo stesso identico errore. Commentare la riga incriminata di quel file Python apriva un’altra serie di errori. Poi mi sono imbattuto, pieno di speranza, in un thread del forum ufficiale di CentOS aperto da un utente che aveva il mio stesso problema. Le risposte degli amministratori sono lapidarie: non viene fornita assistenza per i figli illegittimi di CentOS, e il mio VPS è uno di questi. Il tutto viene spiegato da una pagina wiki con un titolo eloquente: When CentOS is not CentOS.
Per fortuna sono riuscito a risolvere la situazione rimuovendo la mia copia corrotta di yum, non prima di aver scaricato il pacchetto per poterlo reinstallare, come indicato sul forum di LxCenter.
20/9/2011
Un altro possibile problema può essere causato dal cambiamento dei permessi del nodo /dev/urandom. Non so perché ma sui CentOS taroccati da Kloxo capita spesso. Si risolve così:
rm /dev/urandom mknod -m 644 /dev/urandom c 1 9